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Dopo la pubblicazione del tema sulla devianza minorile a Catania, scritto da Daniele Garozzo di 5 B, il Presidente del tribunale dei minori di Catania ha voluto incontrare il ragazzo nel suo studio, e ha affidato a lui il messaggio che riportiamo qui, per diffonderlo a tutta la scuola.
“Grazie al tema riguardante il problema della devianza minorile nella nostra città, ho avuto l’opportunità di incontrare in prima persona il giudice Di Bella che, mostrandosi super disponibile, ha apprezzato il valore delle mie parole.
L’incontro è stato caratterizzato da una forte coesione di pensieri e racconti sulla vita di entrambi: lui mi ha parlato delle sue esperienze con i ragazzi in Calabria, del fatto che, con tanto lavoro arduo, è riuscito a donare loro una vita veramente LIBERA di scegliere.
Il Presidente ha raccontato che la delinquenza di oggi non porta nessun frutto all’interno della propria vita, la libertà è la cosa più importante che esista, e i ragazzi che lui ha conosciuto e che ne hanno provato sulla propria pelle la mancanza sono l’esempio vivente.
Una possibilità per essere liberi di scegliere è la scuola. La scuola ci permette di imparare e di avere le giuste conoscenze per compiere le nostre scelte. Al contrario l’ignoranza, a cui molti ragazzi sono “costretti” per le circostanze in cui vivono, fa rimanere chiusi dentro il proprio orizzonte e dentro opportunità ridotte. La scuola è la madre del nostro futuro, senza scuola non c’è futuro, e i professori sono nostri amici e adulti di riferimento, non nostri nemici.
Il Presidente mi ha mostrato una empatia assoluta, rendendomi libero di raccontare la mia storia, di esprimere ogni mio sogno e obiettivo, donandomi parole di incoraggiamento e di determinazione mai udite. Le parole avevano un suono dolce e scaldavano i cuori di chi le ascoltava. Lui rappresenta lo Stato e mi ha dimostrato, attraverso le sue parole e le esperienze in cui si è impegnato fino in fondo, che c’è speranza per un futuro migliore, che c’è salvezza per i sogni e che lo Stato sa scendere nel nostro inferno!
Ha detto che ogni ragazzo come me ha una responsabilità e un compito nei confronti degli altri giovani: io per esempio ho la responsabilità di raccontare che, pur provenendo da un quartiere difficile come S. Giovanni Galermo, ho creduto in me stesso, nella scuola e sto pensando ad affrontare il futuro con l’obiettivo di essere felice, di lavorare, di viaggiare e godermi il mondo. Inoltre il Presidente mi ha chiesto di riflettere sull’opportunità di far parte di qualche associazione di volontariato per testimoniare a tanti ragazzi, con le mie idee e la mia esperienza, che un futuro migliore è possibile. Mi ha anche assicurato che se io mi impegno e coltivo delle relazioni con adulti significativi la vita mi ripagherà sicuramente, anche se non mi eviterà delusioni o amarezze.
Alla fine ci siamo salutati con il suo incoraggiamento a camminare sempre nelle vie della legalità, perché delinquere non conviene, richiede un prezzo troppo alto in termini di libertà e sofferenza: è più intelligente gustare la vita al meglio!
Ringrazio tantissimo il giudice Di Bella per avermi voluto incontrare, e tutte le persone che mi hanno permesso questo incontro, credendo e valorizzando il lavoro di un giovane che sogna”.
D. Garozzo

