Stage formativi e viaggi studio la scuola siciliana sbarca in Cina
Il progetto del Marconi di Catania con la Middle School di Shi Jiazhuang
CATANIA. L’obiettivo è sempre più ambizioso. Dopo avere attivato negli anni passati rapporti di collaborazione e di scambi culturali per lo studio della lingua e della cultura cinese, l’IIS Marconi-Mangano di Catania stringe un importante accordo di partenariato con la Experimental Middle School, affiliata all’Università Normale di Hebei. Un ulteriore passo avanti rispetto al grande lavoro realizzato già in questi anni dall’istituto catanese, che è stato promosso anche scuola capofila del progetto varato dall’Usr siciliano in collaborazione con l’Università Kore di Enna e l’Istituto Confucio, che opera all’interno dell’ateneo ennese, per l’insegnamento del cinese in 70 scuole siciliane. Con la condivisione del progetto tra Marconi e Experimental Middle School, da sviluppare sull’asse Shi Jiazhuang-Catania, realizzato grazie alla professoressa Bai Wei, docente di madrelingua nei corsi di cinese che la scuola Marconi offre a studenti e docenti, infatti, sono state gettate le basi per mettere in moto una serie di stage formativi che consentiranno agli studenti della scuola catanese, ma anche ai docenti, di scoprire il sistema formativo della Cina, conoscere da vicino le metodologie seguite ed applicate che in questi anni sono riuscite a produrre risultati straordinari sia per la formazione degli studenti, che per le ricadute sul tessuto economico di quel grande Paese. Naturalmente l’accordo, sancito da una missione che ha portato a Shi Jiazhuang un gruppo di docenti e studenti del Marconi, guidati dal dirigente scolastico preside Egidio Pagano, ha un valore bilaterale, perché la Cina continua a mostrare un enorme interesse per la consolidata ed apprezzata tradizione della scuola italiana, così come è estremamente attratta dal nostro mercato economico. E in questo caso, appunto, volendo rafforzare i rapporti di conoscenza e di collaborazione, l’attenzione dell’istituto di Shi Jiazhuang si è concentrata sull’IIS Marconi, proprio in rapporto al lavoro realizzato in questi anni dalla scuola catanese per la diffusione e la conoscenza della lingua cinese. “La nostra scuola – spiega il preside Pagano – punta sempre di più su un’offerta di alto livello nel campo delle lingue straniere e l’opportunità offerta da questi rapporti con il sistema formativo cinese sono per i nostri studenti straordinari. Parliamo, infatti, di un Paese che continua a crescere e a sviluppare la propria economia, anche grazie al sistema scolastico che prepara e proietta già gli studenti nel mondo del lavoro. In pratica quel che anche una scuola come la nostra sta facendo, avvicinando nel corso del ciclo di studi i ragazzi al mondo delle imprese e del lavoro, avviandoli già al momento in cui troveranno un’occupazione per il loro futuro. Ma per i cinesi, come è emerso anche dagli incontri che abbiamo avuto in questa missione, la Sicilia rappresenta un partner importante, anche considerata la posizione geografica dell’Isola e i crescenti rapporti commerciali che la Cina ha instaurato con l’Europa, ma anche con i principali Paesi africani che vedono nella Sicilia un primo ed immediato punto di approdo sulle rotte marittime”. Affinità di missione e di finalità, dunque, tra il Marconi di Catania e la scuola partner cinese, dove, ovviamente, tante sono le differenze con il nostro sistema formativo. Lo hanno potuto esplorare i docenti che hanno rappresentato l’istituto in questa seconda missione, le professoresse Vinci Pastore, Aurora Oliva e Maria Teresa Sorrenti. Della delegazione siciliana a Shi Jiazhuang faceva anche parte l’ispettore dell’Usr, prof. Giorgio Cavadi, responsabile della rete delle scuole siciliane che si occupano della diffusione della lingua e della cultura cinese nell’Isola. Gli studenti che hanno partecipato a questo primo incontro, invece, sono Andrea Salvatore Battiato, Yuri Antonino Cantone, Vittorio D’Antone, Matteo Di Franca, Claudio Giusti, Sebastiano Guzzone, Gabriele Rosario Litteri, Donato Vito Molino, Giovanni Pettinato e Danilo Villarà, tutti studenti con la certificazione HSK, per la conoscenza della lingua cinese. Il viaggio in Cina, naturalmente, è stata anche un’occasione per scoprire alcune delle bellezze di un Paese così diverso dal nostro, dal ponte Zhao Zhou al tempio di Bai Lin, dal museo provinciale di He Bei, sino, ovviamente, alla Grande Muraglia e alla “Città proibita” a Pechino. Nel corso degli incontri di lavoro molto importanti sono state le visite all’Università industriale di He Bei, ai laboratori di Intelligenza Artificiale e la visita di Tai He, un centro commerciale di elettronica. Tutti momenti che hanno consentito, appunto, di scoprire le realtà formative, ma anche produttive della Cina. “E’ stato un viaggio che ha permesso – conclude il preside Pagano – di avviare questa collaborazione, ma anche di stabilire un vero rapporto diretto, anche umano con gli amici cinesi, che sono, tradizionalmente, molto riservati e formali anche nei saluti. Ma nel nostro caso alla fine di questi giorni trascorsi insieme, non sono mancati affettuosi e calorosi abbracci, con l’impegno di rivederci in primavera a Catania”.