UGO PIRRONE. DIRIGENTE ITI MARCONI
«Piani di studi più ricchi formazione completa e iscrizioni in crescita» CATANIA. «Mi duole il cuore ammetterlo, ma regioni come la Lombardia, il Veneto e la Toscana sono più evolute rispetto alla Sicilia: hanno capito che il futuro dei giovani è affidato a una scuola che dia un’immediata immissione nel mondo del lavoro, sorvolando sulla tradizionale convinzione del prestigio dei licei in quanto istituti elitari dal punto di vista sia della formazione culturale sia dell’afflusso da parte di ragazzi provenienti da classi sociali medio-alte». Non lascia spazio a interpretazioni il commento del dirigente scolastico dell’istituto tecnico industriale “G. Marconi” di Catania, Ugo Pirrone, ma lascia invece intravedere una realtà sociale fondata su antichi retaggi. Come commenta la forte propensione dei giovani a iscriversi nei licei piuttosto che negli istituti tecnici? «A mio avviso, la motivazione principale è che le scuole medie inferiori non svolgono un’azione di propaganda e informazione adeguata alla realtà. Insistono più nel sottolineare la completezza della formazione culturale piuttosto che i vantaggi di un inserimento immediato nel mondo del lavoro. Non è raro che giovani con la maturità scientifica, cerchino di conseguire un diploma che accorci le distanze con la realtà». In Sicilia accade anche questo… «Più che una rarità, è una costante. Purtroppo siamo abituati a distinguere gli studi dividendoli in prima e seconda categoria. Sono sottovalutate sia la capacità e la propensione del ragazzo a finire gli studi sia la fattibilità economica delle famiglie a sostenere i figli per tutto il percorso accademico». Cosa potrebbe esserci alla base della controtendenza registrata al Nord? «È fortemente industrializzato rispetto al Sud e ciò spinge i giovani a iscriversi negli istituti tecnici. Sanno che c’è un posto di lavoro in cui possono sfruttare il proprio titolo. Gli studenti siciliani, invece, quasi per un compenso psicologico, possono vantarsi solo o quasi unicamente di una solida e poliedrica preparazione, ma non sanno che anche gli istituti tecnici possono offrire altrettanta poliedricità e vasta cultura che vada al di là della formazione puramente pratica. I Tecnici, in questi ultimi anni, hanno potenziato i piani di studio, offrendo una valida preparazione anche in quei settori che non sono strettamente pertinenti al proprio curriculum basilare». Qual è il peso delle famiglie nelle scelte dei ragazzi? «I genitori sono condizionati dalla personalità dei figli e si fanno influenzare dalle valutazioni dei professori. C’è anche una parte di famiglie che sono predisposte a monte a iscrivere i figli nei licei, non rendendosi conto dell’opportunità che possono offrire gli istituti tecnici. L’anello debole dei licei è la necessità di proseguire gli studi per avere un titolo abilitante al lavoro. Comunque, sono fiducioso perché già quest’anno il mio istituto ha registrato una maggiore affluenza di iscrizioni. Ciò significa che qualcosa sta cambiando».