In Sicilia tutti a scuola di cinese per dialogare con il nuovo colosso
Parte il piano di Kore, Istituto Confucio e 70 scuole con il Marconi di Catania capofila
CATANIA. Il futuro? Parla cinese, simbolicamente e letteralmente. Guai, allora, a perdere tempo, a farsi trovare impreparati, a pensare che basti l’inglese, magari anche solo quello più masticato che correttamente parlato e compreso, per accorciare le distanze dal colosso che lentamente ma inesorabilmente, muove alla conquista del mondo economico e finanziario. E allora, dicevamo, sarebbe un grave errore farsi trovare impreparati a questo appuntamento già cominciato, e per una volta la Sicilia fa registrare un record di tempestività, di organizzazione e di strutturazione: tra breve avrà oltre 70 corsi di lingua e cultura cinese, praticamente la metà di quelli attivi in tutto il resto del Paese. Per far registrare questo primato, ovviamente, non è servita ed è stata utile soltanto la lungimiranza di alcuni istituti scolastici che già da tempo avevano avviato corsi interni di cinese e relazioni dirette con istituti scolastici e culturali di Pechino. A determinare il salto di qualità è stata la determinazione dell’Ufficio scolastico regionale e dell’Istituto Confucio dell’Università Kore di Enna che sono arrivati alla firma di un protocollo che ha fatto nascere la prima “Rete delle istituzioni scolastiche statali siciliane per la diffusione della lingua e della cultura cinese”. Ad aderire al progetto sono già stati settanta istituti scolastici delle nove province siciliane, scuole di ogni ordine e grado sotto il coordinamento dell’Ufficio scolastico regionale e dell’Iti Marconi di Catania, capofila del progetto. A lavorare per la formazione di studenti di tutte le età, saranno decine di laureati in lingua cinese: il corso dell’Istituto Confucio della Kore (l’unico in Italia da Napoli in giù), è operativo già da tredici anni. Dunque un’operazione estremamente virtuosa e straordinariamente produttiva, per gli effetti immediati che produrrà sull’occupazione di questi giovani docenti e sugli effetti in prospettiva che deriveranno agli studenti dalla conoscenza diretta della lingua e della cultura cinese. L’Accordo di rete stipulato fra l’Istituto Confucio di Enna e l’Usr Sicilia è stato sottoscritto dal professor Cataldo Salerno, presidente dell’Università degli Studi di Enna “Kore”, dal dott. Luo Ping, Consigliere all’Istruzione presso l’Ambasciata della Repubblica di Cina a Roma, dal dottor Giorgio Cavadi, dirigente tecnico dell’Usr Sicilia, dalla professoressa Marinella Muscarà, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio di Enna e dalla professoressa Sonia Sun Ao, direttrice di parte cinese dell’Istituto Confucio di Enna. Il coordinamento dell’iniziativa è stato affidato alle professoresse Sun Ao e Marinella Muscarà, ed entrambe hanno sottolineato, ovviamente, non solo l’importanza della nascita di questa Rete, ma anche il fatto, come detto, che su 140 corsi di cinese attivi in tutta Italia, la bellezza di 70 saranno presto operativi in Sicilia. Un risultato di cui Sun Ao e Marinella Muscarà vanno orgogliose, proprio come la responsabile dell’Ufficio scolastico regionale, la dottoressa Maria Luisa Altomonte. E’ del tutto evidente che si sta aprendo un percorso formativo di importanza strategica sia per gli studenti che impareranno a parlare in cinese, ma anche a comprendere gli elementi essenziali della cultura di quel Paese, ma anche per le aziende siciliane, per piccole e medie imprese che sinora hanno fatto fatica a stabilire connessioni con gli operatori cinesi, ma che in seguito, con risorse umane interne capaci di dialogare ed interfacciarsi con questi nuovi partner commerciali, potrebbero vedere incrementati gli affari e facilitati gli accordi. Naturalmente la firma dell’intesa prevede anche la formazione degli insegnanti per far nascere un corpo docenti specializzato e preparato da cui potranno attingere successivamente gli istituti che hanno aderito al progetto. Chi aveva visto lontano già da tempo è stato l’istituto tecnico Marconi di Catania, che per questo è stato accreditato come soggetto capofila per i 70 istituti che hanno firmato l’accordo. «Da tempo – spiega il dirigente scolastico del Marconi, l’ing. Ugo Pirrone – siamo impegnati a valorizzare e diffondere la lingua e la cultura cinese nel territorio. Abbiamo cominciato nell’anno scolastico 2009/2010 quando abbiamo partecipato alle attività della rete “Il Milione” iniziando uno scambio culturale con la Cina avendo come scuola partner il Politecnico Jin Yu di Pechino. Il senso che abbiamo dato a questi rapporti interculturali è stato sin dall’inizio quello di avviare una conoscenza reale e uno scambio reciproco tra i due Paesi. Noi abbiamo avuto in questi anni la possibilità di implementare le nostre conoscenze in ambito tecnologico e robotico; loro hanno approfondito gli studi sul fotovoltaico e sulle rinnovabili, settori su cui da sempre è impegnato il nostro istituto. Allargare adesso l’impegno allo studio della lingua e della cultura cinese con questa rete che racchiude oltre settanta istituti, non può che rappresentare una grande chance per i nostri studenti che saranno più preparati e disinvolti anche nell’eventualità di rapporti e relazioni, naturalmente sempre più frequenti considerata la globalizzazione che avanza, con la Cina e con i cinesi».